Ritrovo ore 06:00 - parcheggio autostrada BS-centro - 9:00 - lago Valdurna
Accompagnatori: Ivan Cappelli, Pino Mancini, Vincenzo Belletti, Paolo Fasser, Giovanni Peli
PERCORSO 1° GIORNO:
Cima San Giacomo (2745m).
Poco oltre il parcheggio ci sono delle paline segnaletiche (solo in tedesco) che tra i vari itinerari indicano l’itinerario per lo Jakobspitze – Cima San Giacomo (segnavia n. 5).
Si prosegue lungo la sponda nord del lago e si raggiunge in breve un gruppo di case (maso Angerer) m. 1698.
Si passa, poi, a monte del maso Bachmann m. 1724 e si intercetta una strada forestale che si segue fedelmente fino ad una malga di recentissima costruzione.
Ci si inoltra in un avvallamento poco pronunciato con piccolo tour verso dx e si raggiunge un ampio alpeggio ricoperto da pini mughi (2100 m) Kofeljocher Alm – Alpe del Giogo.
Si prosegue lungo un valoncello che in moderata pendenza solca l’alpeggio, lasciando sulla sx salendo il versante sudoccidentale della Foltschenaispitze -Punta Valcenai .
A circa 2400 m di quota si affronta il ripido pendio che porta ad un intaglio roccioso (2550 m) oltre il quale inizia la cresta (percorribile in parte con gli sci valutando le condizioni) che porta alla vetta 2745 m (ramponi utili).
PERCORSO 2° GIORNO:
Cima San Cassian (2581m)
Giunti in fondo al lago sulla dx procedere per forestale seguendo l’indicazione per il sentiero n.5. Attraversato un ponte si percorre un lungo tratto pianeggiante su di una forestale sulla sinistra orografica del torrente.
Si ignorano le deviazioni a sinistra procedendo lungo la valle in direzione dell’evidente passo di San Cassiano.
Superato un erto pendio con gli ultimi alberi si entra in un falsopiano dove il Passo di san Cassiano è in primo piano tra la Cima Lorenzi e l’anticima di San Cassiano sulla destra.
Qui si opera una decisa svolta a destra, sud, con un traverso in contropendenza sotto i fianchi dell’anticima.
Si imbocca così una valletta che porta su di una sella che divide la Cima san Cassiano dalla Gedrumspitz a sinistra della quale abbiamo la cresta meridionale della nostra cima.
La si risale, tolti gli sci, per roccette con tratti di forte pendenza intervallati a tratti piani sino alla croce di vetta In alternativa dopo la sella è possibile, se le condizioni della neve lo consentono, aggirare la cima e con erto diagonale risalire il fianco ovest sino ad un’altra sella posta a sud, da qui con poche serpentine si è in vetta.