Restiamo... al passo

Rifugio Garibaldi

16/07/2020
Il Rifugio Giuseppe Garibaldi si trova sulla sponda del Lago Venerocolo alla base della imponente parete nord dell’Adamello, in uno scenario di vette di incomparabile bellezza. E’ il punto di arrivo dell’Alta Via dell’Adamello per chi la percorre nel senso da sud a nord.
Dislivello: 1000m - Tempo: 3 ore (salita)
Difficoltà: Escursionistica
Quota partenza: 1.550 m - Quota Massima: 2.550 m

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Accesso
Risalendo la statale 42 della Val Camonica raggiungiamo Edolo e poi continuiamo verso il Gavia fino a Temù.
All'inizio del paese oppure più avanti nel centro troviamo due strade che scendono verso destra. La prima è una circonvallazione che aggira l'abitato, la seconda è Via Val d'Avio. In entrambi i casi, seguendo le indicazioni per la Val d'Avio, la Malga Caldea e il Rifugio Garibaldi, scendiamo verso il ponte sull'Oglio. Dopo il ponte andiamo a destra.
Prima di un altro ponte andiamo a sinistra. Presso un'area con panchine giriamo ancora a sinistra e continuiamo, per complessivi tre chilometri dalla statale, su strada ancora asfaltata.
Troviamo poi la stradina sterrata che si stacca a sinistra e che in km 2.7 conduce alla Malga Caldea.

Itinerario
Una volta parcheggiato, si prendono i tornanti in ripida salita che conducono fino sopra il laghetto d’Avio. Da qui si prosegue in piano e si possono ammirare meravigliosi scorci panoramici. Si costeggia il lago d’Avio (m 1900 m), seguendo il sentiero 601, e il Lago Benedetto (m 1929). Si affronta una breve salita passando dalla cascata fino alla Malga Lavedole, situata su un pianoro con un grandioso paesaggio alpestre dominato dalle cime dell’Adamello e del Corno Bianco. Si attraversa il torrente e si affronta il ripido e faticoso “calvario”, famosa mulattiera militare della Grande Guerra. Si arriva alla diga della Val Venerocolo, si passa per la chiesetta dedicata ai caduti e finalmente si giunge al rifugio Garibaldi (m 2553) ai piedi dell’Adamello.

Note
Durante il primo conflitto mondiale il vecchio Rifugio Garibaldi, ora sommerso dalle acque del Lago Venerocolo, costituiva il punto di partenza di tutte le operazioni belliche sul ghiacciaio del Pian di Neve.
Una serie di teleferiche collegavano il rifugio al Passo Garibaldi, oltre il quale una piccola città era stata costruita sul ghiacciaio. Intorno al rifugio erano inoltre collocate l’infermeria
Carcano e la piccola chiesetta, ancor oggi testimone di un’architettura di linee armoniose e di un profondo amore per le bellezze naturali.

Varianti
Il ritorno può avvenire lungo la via dell’andata oppure, in alternativa, si può raggiungere il Passo del Lunedì (2650m), scendere al lago artificiale del Pantano (2327m) e ricongiungersi al sentiero della salita a Malga Lavedole e ritornare a Malga Caldea.

Non è richiesta attrezzatura particolare. Abbigliamento da media montagna